
La Ferrari 166MM/212 Export Uovo venne creata come esemplare unico ultra-aerodinamico nel 1950
“Ti consente molto. Ma è anche molto bella.” Questo ciò che pensava della Duetto un eccezionale gentleman driver come Steve McQueen, nell’estate del 1966, era stato invitato da Sports Illustrated a provare la spider italiana, insieme ad altre vetture sportive. Il modello che guidò fu una delle prime Alfa Romeo 1600 Spider arrivate negli USA, dopo il suo lancio al Salone di Ginevra qualche mese prima. In poche parole, il giudizio di McQueen riassumeva l’essenza della Duetto e l’unicità delle Alfa Romeo: piacere di guidare e pura bellezza.
Nell’Italia del dopoguerra le Alfa Romeo erano già una leggenda. Avevano dimostrato di essere le auto più veloci, sia in pista che su strada. Erano potenti e vincevano sempre, come il bene sul male. Avevano, quindi, tutte le caratteristiche tecniche e simboliche per diventare le vetture dei corpi della Polizia di Stato.
Nel 1938 l’Alfetta era un gioiello tecnologico. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale avrebbe interrotto la ricerca e lo sviluppo, ma le soluzioni tecniche che erano state prefigurate dal progetto erano talmente sofisticate da essere ancora valide dopo la fin del conflitto e, in alcuni casi, fino ai giorni nostri.
Quando la 6C 2500 carrozzata da Touring sfila sulla passerella di Cernobbio nella primavera del 1949, è chiaro a tutti chi vincerà la Coppa d’Oro. L’unicità e la classe delle sue linee sono tali che viene naturale conferirle il nome del Concorso d’Eleganza più importante del mondo.
Ma la 6C 2500 Villa d’Este non è solo bellezza stilistica. E’, nello stesso tempo, un punto di arrivo del modo artigianale di fare auto e il punto di svolta che annuncia una organizzazione produttiva più moderna.
13 aprile 1930. Sono appena passate le 5 del mattino. L’oscurità silenziosa del Lago di Garda è scossa dal rombo di un’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Spider Zagato lanciata a fari spenti a 150 km/h. Al volante c’è Tazio Nuvolari e, al suo fianco, Gian Battista Guidotti, capo collaudatore dell’Alfa Romeo al Portello.
Ufficialmente la storia dell’Alfa Romeo inizia il 24 giugno 1910 con la nascita della A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili). Ma tutto era cominciato qualche anno prima grazie a uno stravagante francese, con grandi baffi a manubrio e un eccezionale fiuto per gli affari.
Di lui si è detto che rendeva possibile l'impossibile. La sua filosofia era semplice: era tutto quello che contava. Non si accontentava di altri piazzamenti che non fossero il primo posto. Nonostante questo, non riuscì mai a vincere un Campionato del Mondo di Formula 1.
Land Rover Series I Station Wagon Tickford
Ventidue anni prima che fosse presentata la Range Rover, la Station Wagon Tickford può essere considerata come la concept di una 4x4 più lussuosa e, in ogni caso, una precorritrice del concetto di vettura all-terrain di lusso.
La prima traversata del Sahara in auto si svolse dal 19 dicembre 1922 al 7 gennaio 1923: partì da Touggourt, Algeria, per raggiungere Timbuctu, in Mali.
L’idea di quello che sarebbe poi divenuto uno dei simboli della rinascita economica italiana, l’Autogrill, nasce all’indomani della Seconda Guerra Mondiale.