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Fiat Abarth 750 Bialbero Record Monza Coupé Zagato

Fiat Abarth 750 Bialbero Record Monza Coupé Zagato

Il 12 marzo 1955, al Salone di Ginevra, Fiat lanciava la 600. Disegnata da Dante Giacosa, già collaboratore di Carlo Abarth ai tempi della Cisitalia, la 600 avrebbe dovuto sostituire la 500: un'utilitaria economica a quattro posti con il motore posteriore, ma nei successivi 15 anni ne sarebbero state prodotte oltre 2,7 milioni di esemplari in tutte le sue varianti.

Subito Abarth iniziò a elaborare il motore della 600. Ne modificò l'alesaggio e la corsa; albero motore, albero a camme, pistoni, valvole e molle valvole vennero sostituiti e potenziati. Grazie a queste modifiche il motore passò da 633 a 747cc. Un carburatore e un collettore Weber migliorarono le prestazioni del piccolo propulsore. L'impianto di scarico Abarth a flusso libero migliorava la potenza e il rombo prodotto dal motore. Il nuovo motore della Abarth 750 offriva 41,5 CV contro i 21,5 CV dell'originale.
Inizialmente venne mantenuta la carrozzeria standard. Nel 1956 il pilota e giornalista belga Paul Frere ne provò una e scrisse: "La 750 Abarth non è solo molto divertente da guidare sia nell'uso normale che nella strade di montagna, ma può anche dare la possibilità di imporsi, nella sua classe, nelle gare sia in pista che nei rally."
A marzo 1956, una Abarth 750 Coupé con la carrozzeria aerodinamica realizzata da Zagato fece la sua comparsa a Monza. Carlo Abarth avrebbe stretto l'accordo con Elio Zagato per produrre l'auto con poche sbrigative parole: "Io ti darò la meccanica, la carrozzeria la farai tu a Milano. Ma nessun anticipo. Ti pagherò solo dopo che le auto saranno state vendute."
Abarth fece carrozzare da Bertone anche una versione da record della sua nuova 750, che percorse oltre 3.700 km in 24 ore a Monza, e ad una velocità media di 155,985 km/h. Ciò spinse Abarth a intraprendere molti altri tentativi di record, tra cui quello dei 10.000 km e delle 72 ore. Il badge smaltato 'Record Monza' o 'RM' diventerà un segno di prestigio sui futuri modelli Fiat-Abarth come il Bialbero Coupé.
Nel 1957 la Fiat Abarth 750 di Zagato entrò in produzione di serie. In quella stessa stagione sportiva, l'auto gareggiò e vinse in Italia e in Europa nelle classi Turismo e Gran Turismo. Ma nello sviluppo del motore Abarth c'era ancora un grande passo da fare: l'adozione del doppio albero a camme in testa. Gioachino Colombo fu incaricato di creare un motore bialbero, con valvole orientate a 40 gradi. Con una compressione aumentata a 9,7:1 e due carburatori Weber doppio corpo, il motore bialbero o Bialbero erogava 57 CV a 7.000 giri/min.
Abarth decise di adottare il motore Bialbero solo sul modello di serie Zagato Record Monza. Lanciata al Salone di Parigi del 1958, questa piccola auto auto pesava solo 540 kg e toccava una velocità max di 180 km/h.
Le imprese sportive delle Abarth carrozzate Zagato ebbero grande risalto sulla stampa. Nel 1959 le Fiat Abarth 750 GT si affermarono, tra le altre, al Rally del Sestriere, alla 12 Ore di Sebring, al Campionato Europeo della Montagna. Le Abarth ottennero dieci vittorie assolute e 96 di classe.