“Tieniti forte” è questo il significato in bretone di Darl’mat, cognome di Emile, meccanico che dal 1921 divenne proprietario di un garage a Parigi, in Rue l'Université, e poi divenuto concessionario Peugeot nel 1923.
L'avventura imprenditoriale di Emile ha grande successo perché ha una visione moderna, sa che per attirare e fidelizzare i clienti deve stupirli con qualcosa di nuovo e, soprattutto, esclusivo.
Decide così di realizzare delle fuoriserie dallo stile unico e dalle prestazioni sportive, capaci di far voltare le persone al suo passaggio ma anche di competere nelle grandi gare di durata dell'epoca.
Nel 1934 assiste per la prima volta alla 24 Ore di Le Mans e ne rimane impressionato. Tornato a Parigi, Emile decide di costruire un'auto per poter gareggiare a quella che è già una delle gare più affascinanti al mondo.
Come base sceglie la Peugeot 302, presentata alla fine del 1936, sul cui telaio adatta un disegno di Georges Paulin, mentre per la realizzazione della carrozzeria si affida invece a Marcel Pourtout. Il risultato è la prima Peugeot Darl’mat Spécial Sport, o 302 DS.
Sebbene nata per essere un'auto sportiva, ma anche da corsa, la Darl’mat si impone per la sua assoluta diversità rispetto alle auto sportive dell’epoca, grazie al design insieme aerodinamico ed elegante, impreziosito dalle curve tipiche dell’Art Déco e dei carrozzieri francesi degli anni 30, oltre che dall'utilizzo di fregi e materiali raffinati, come i dischi in alluminio lucido a diametro crescente che decorano gli sfoghi d’aria del motore o la modanatura a freccia cromata.
Perfetta anche per fare passerella di un concorso d'eleganza, con le sue forme sinuose e il suo portatarga posteriore a forma di cuore, la Darl’mat non dimentica la sua vocazione corsaiola.
Nel giugno del 1937 Peugeot ne schiera tre alla 24 Ore di Le Mans, realizzate su telaio e motore della berlina adeguatamente preparati per la corsa. La potenza erogata passa dai 55 di serie a 73 CV, sufficienti per raggiungere i 170 km/h sul rettilineo di Hunaudières.
Tutte e tre le vetture terminano la corsa: la vettura n. 26 è seconda nella categoria 2 litri con Jean Pujol e Marcel Content e settima nella classifica generale; la n. 25 è terza nella categoria 2 litri con Charles de Cortanze e Maurice Serre e ottava assoluta; la n. 27 è quinta nella categoria 2 litri con Daniel Porthault e Louis Rigal e decima assoluta.
Il successo della Darl’mat porta, nell'ottobre del 1937, alla produzione delle 402 DS con meccanica della più grossa 402 e realizzate sulla base delle 402 Légère, una berlina compatta e sportiva.
Evoluzione delle prime Darl'Mat su base 302, la 402 Darl'Mat ne mantiene il telaio a passo corto ma abbinato ad un nuovo motore, lo stesso di 1.991 cc della 402, con una potenza che passa da 70 a 85 CV. La carrozzeria è ancora firmata da Portout.
E tre sono le 402 Darl’mat schierate a Le Mans nel 1938, con la numero 24, pilotata da Charles de Cortanze in coppia con Marcel Contet, che si classifica prima della categoria 2 litri e quinta nella classifica generale.
Il grande successo mediatico che segue la nuova affermazione sportiva genera un nuovo impulso alle vendite, che porta a 104 il numero totale di esemplari di Darl'Mat costruiti tra la fine del 1936 e la fine del 1938, dei quali 54 tra 302 DS e 402 DS a cui si aggiungono altri cinquanta 402 equipaggiati con cambio elettromagnetico.
Apprezzate classiche da collezione prodotte in versione roadster sport, cabriolet e coupé, oggi le Peugeot della serie Darl’mat vengono contese a suon di rialzi nelle più prestigiose aste internazionali, arrivando a sfiorare il milione di euro.