Si festeggiano quest’anno i 25 anni di una delle più incredibili supercar di sempre: la Jaguar XJ220.
Jim Randle, all’epoca Engineering Director di Jaguar, fu la mente di quella che è ancora oggi la più veloce, la più emozionante e la più costosa Jaguar stradale di sempre. Keith Helfet, invece, era uno dei designer della vetture sportive Jaguar, che diede vita allo stile senza tempo della XJ220. I due si sono di recente ritrovati nella sede del Don Law Racing, nello Staffordshire, l’organizzazione che ha rilevato la JaguarSport e, di conseguenza, la cura e l’assistenza della XJ220. Ben 22 sono gli esemplari attualmente sottoposti alle cure degli esperti della Don Low Racing.
Alla fine degli anni Ottanta, Jaguar, per ridare forza alla sua immagine un po’ appannata, decise che fosse necessario realizzare qualcosa di sensazionale. Randle pensò di creare una supercar di Gruppo B che avrebbe potuto combinare insieme gli elementi di una Ferrari e di una Porsche. Ma la scarsità delle risorse a sua disposizione, lo costrinse a formare un team composto da una dozzina di volontari che, non pagati, fossero disposti a lavorare non soltanto oltre l’orario ma anche nei fine settimana.
Divenuto famoso con il nome “Il Club del Sabato”, questo piccolo team riuscì nell’impresa di creare la concept XJ220 che fu presentata, riscuotendo un incredibile successo, al Salone di Birmingham del 1988. Jaguar fu inondata da assegni in bianco e da oltre 1.500 richieste da parte di appassionati e collezionisti che desideravano mettere le mani su quel gioiello. Una risposta che costrinse Jaguar ad approvare un piano di produzione limitato a soli 350 unità.
A questo scopo venne costituita la JaguarSport, una joint venture tra Jaguar e la TWR (Tom Walkinshaw Racing), il partner che si occupava del settore sportive. Da lì a poco venne inaugurata anche la fabbrica della XJ220, completamente nuova, a Bloxham, vicino Banbury.
Quando iniziarono le consegne ai clienti, nel giugno del 1992, la XJ220, al considerevole prezzo di 400.000 sterline più le tasse (circa 800.000 Euro di oggi), non soltanto era la Jaguar più veloce di sempre, ma anche l’auto di serie più veloce del mondo con i suoi 343 kmh ufficialmente registrati.
Ma proprio nel momento in cui le XJ220 iniziarono ad uscire da Bloxham, la storia prese una brutta piega. L’economia mondiale stava per affrontare una drammatica recessione e molti di quelli che erano stati conquistati dal prototipo originale non furono contenti del declassamento di potenza della vettura di serie. Concepita, all’inizio, con un motore V12 e la trazione integrale, la versione di produzione, a trazione posteriore, montava un motore 3.5 V6 con doppio turbocompressore che, comunque, erogava la notevole potenza di 542Cv
Nel 1994 la produzione cessò. In due anni erano stati costruiti 281 esemplari. Di questi, ben 150 rimasero invenduti, e molti di questi furono acquistati in un secondo tempo a meno della metà del loro prezzo di listino.
Ma oggi, a distanza di 25 anni, la XJ220 sta vivendo una nuova, esaltante stagione. Il suo valore aumenta sempre più velocemente, ed è ormai riconosciuta come una delle più importanti supercar della storia dell’automobilismo mondiale.
“Sembra che il mondo abbia riscoperta la XJ220”, ha detto Helfet. “Guardando ora a quegli anni, fu il più pazzo ma anche il più coraggioso dei progetti. Ed io ne sono orgoglioso.”
Randle ancora oggi è fermamente convinto che il mantenimento del motore V12 avrebbe garantito un risultato migliore, ma è felice che Helfet e gli altri membri della sua piccola squadra di volontari stiano finalmente ottenendo il riconoscimento che meritano: “E’ incredibile come sia passati così velocemente questi 25 anni. Ho soltanto ricordi belli di quel periodo. Per gli uomini del team fu un’irripetibile esperienza di vita.”